Nella società c'erano
241 soci iscritti e 231 soci effettivi. Le persone che avevano pagato
la quota associativa erano 152 e 151 non avevao la polizza. Gli
altri soci non avevano la polizza e non avevano pagato niente mentre
gli ultimi tre non erano iscritti. La società, in tutto,
aveva in cassa ottomilalire. Era iniziato tutto nel 1905 mentre
il primo verbale è del 1911 e l'ultimo del 1985. Secondo
me la società è una famiglia enorme perchè
tutti mettono insieme quello che hanno. Ho capito che la maggior
parte degli aderenti alla società erano contadini che avevano
circa cinquanta, sessantanni. Visto che erano contadini, ed a quel
tempo erano tra i più poveri, non avevano potuto pagare.
Sarebbe bello se ci fosse una società ancora oggi, grande
come una famiglia.
MATTIA
Nella prima
riunione della società, fu deciso dai soci, e approvato dal
presidente, che bisognava comprare una pompa non solo per spegnere
gli incendi ma anche per fare bella figura. In tutto la società
aveva più di ottomilalire... Però i soldi non li usavano
solo per gli incendi e le spese ma, a volte, si compravano dei "premi",
cioè dei materiali per gli orti e l'agricoltura. Non tutti
quelli che erano soci pagavano: erano circa 250, tre non erano iscritti,
non pagavano e non ritiravano la polizza. Solo centocinquanta pagavano
e la ritiravano... Questo vuole dire che non tutti erano "uguali"
come ruolo, cioè non tutti pagavano e ritiravano la polizza.
Infatti, una volta, quello che si diceva della fratellanza e dell'uguaglianza
non era sempre rispettato. I contadini non erano stupidi ma alcuni
non pagavano perchè avevano pochi soldi e, secondo me, non
dovevano essere ammessi alla società. Le "quercine",
come la società del Mutuo Soccorso, ha la sua bandiera, il
regolamento e una "tessera" per entrare nelle riunioni.
FLAVIO
Io ho capito
che, quando è nato il mutuo soccorso, bisognava dividersi
i compiti. Così alcuni spegnevano l'incendio, altri dividevano
il fondo comune. Poi hanno anche capito che bisognava avere una
pompa così hanno messo insieme i soldi. La gente alla quale
era andata a fuoco la casa, riceveva dei soldi.
STEFANO
Io penso che,
da quello che ci ha letto la maestra, i soci fossero divisi in sezioni
per diversi motivi. Secondo me hanno fatto un passo avanti. Riguardo
la gomma per spegnere gli incendi, l'idea era quella di comprarla
da una ditta cosa che stava a significare che erano una vera società.
La società incominciò a diventare più seria
e si stava evolvendo in qualcosa sempre più importante per
tutti, sorattutto per la parrocchia e per il paese. Adesso stavano
raccogliendo i soldi e avevano le polizze. Tornando al discorso
di prima, le sezioni erano divise in quelli che avevano ritirato
la polizza e in quelli che non avevano neppure pagato...
MARCO T.
Io non ho capito tutto perchè
la lingua usata per scrivere il registro non è più
quella di oggi. Prima di tutto avevano bisogno di una pompa ma,
per avere la pompa, c'era bisogno di soldi. Allora incominciarono
a raccogliere soldi, così la presero e chi la vuole vedere
oggi, può andare al castello di Cisterna. Ha due manici per
prenderla (due
davanti e due di dietro), la pompa è attaccata ad una lampada
ad olio. In tutto i soci erano 241 mentre due era come se non ci
fossero perchè non prendevano la polizza e non la pagavano.
A grandi linee vuol dire che non tutti avevano i soldi per sostenere
quella società e, forse, anche per questo la società
stessa è finita. Avevano anche due registri, uno che parlava
delle persone - ad esempio: Rolfo Giovanni e scrivevano se aveva
pagato o meno la polizza - e l'altro era sui verbali delle riunioni.
C'era anche un blocco doce si scriveva se la persona aveva dato
una certa cifra. L'originale se lo tenevano e la copia la davano
alla persona così, se qualcuno diceva che non aveva pagato,
guardavano la ricevuta. Tutte queste cose le abbiamo ricavate da
un verbale amministrativo che parte dal 1911 e va fino al 1985.
FEDERICA
La società di mutuo
soccorso iniziò a Cisterna nel 1905. Si erano divisi i diversi
compiti: capo, vicecapo, tesoriere. Secondo me hanno fatto bene
a dividere i compiti perchè erano talmente tanti che, senza
suddivisione, avrebbero solo creato caos. Dopo un po' di
discussione, si sono messi d'accordo ed hanno comprato la pompa.
Hanno avuto una buona idea perchè sarebbe stato come per
una sarta che non avesse la macchina da cucire, un cantiniere che
non avesse la vigna. I soci, in tutto, erano 241 ed erano divisi
in tanti gruppi: c'era chi aveva pagato ma non aveva ritirato la
polizza, c'era chi non aveva fatto niente chi non era iscritto e
chi, invece, aveva fatto tutto. I
registri erano due. C'è scritto che avevano comprato lo solfo
e il solfato di rame che usavano per fare il verderame per darlo
alle viti. Il farmacista Laferrere era un uomo ricco ed aveva una
casa grande, era colui che scriveva i verbali delle riunioni. Aveva
prestato, per poco tempo, la sala delle riunioni.Tutto
questo, forse, era molto faticoso ma molto bello.
MAURIZIA
...Tutti avevano
anche un libretto, tipo una carta di identità. Avevano anche
un registro dove segnavano chi faceva parte della società
e le sue opere...
IVANO
Questo verbale inizia a
raccontare la storia della società dal 1911 al 1987. I soci,
in tutto, erano 241 ma quelli effettivi solo 231. I registri scritti
in questo periodo furono due. In realtà la società
iniziò nel 1905 ma in cinque anni non si concluse mai niente.
Non tutti i soci erano considerati allo stesso modo, c'erano:
- i non iscritti;
- quelli che non avevano
pagato ma avevano preso la polizza;
- alcuni di questi avevano
pagato ma non avevano ritirato la polizza;
- certi, invece, non avevano
nè pagato nè avevano la polizza e nè erano
iscritte;
- invece altri avevano fatto
tutto.
La società, all'incirca,
aveva in cassa ottomilalire che sono oggi, all'incirca, sarebbero
quattro euro. Questo verbale lo scrisse il farmacista Laferrere,
un signore molto ricco e importante del paese. Secondo me è
bello che certe persone costruiscano delle società ma non
solo per fare le riunioni ma anche per fare scherzi e feste. DOVEVA
ESSERE PROPRIO BELLO!!!
MATILDE
Il dottor Laferrere, presidente
nonché farmacista del paese, ha raccontato la storia della
società del "Feu"nei verbali.
Quando ci fu la
prima riunione si è proposto di comprare la pompa. Infatti
se non ci fosse stata una pompa, non si poteva parlare di una "Società
del feu" vera e propria.
Secondo il dottor Laferrere, Cisterna sarebbe stata derisa da tutti.
Per fortuna comprarono
la pompa che oggi si trova al museo. Nella società c'era
un registro dove c'erano scritti i nomi di tutti i soci.
Si facevano le polizze, però qualcuno la pagava ma non la
ritirava.
Più tardi acquistarono anche lo zolfo da utilizzare nelle
vigne.
Secondo me serviva molto la "Società del Feu" perché
risolveva molti problemi.
Vorrei poter tornare a vivere in quel tempo.