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Govone

Castello Reale di Govone

Nell'aprile del 1987 la presentazione del volume del Professor Edoardo Borra, dal titolo "Govone e il Castello - nel solco della storia del Piemonte", diede l'avvio e nome al "Centro di Promozione Culturale Govone e il Castello", sorto proprio nell'intento di conoscere e di far conoscere, dentro e fuori lo stretto ambito del paese, quello che già un secolo fa veniva considerato un monumento pregevole di arte e storia. Da allora si sono susseguite diverse iniziative, sia dal punto di vista culturale che da quello promozionale; tra le altre il convegno del 1989, "Un castello tra passato e futuro", nel quale gli esperti si sono espressi sulla destinazione d'uso del Castello, concordando sulla sua peculiarità museale quale "museo di se stesso", emblematica testimonianza della vita di corte di Carlo Felice. Nel 1992, dopo il convegno "Castello di Govone - residenza sabauda: storia, tutela, riuso", dedicato alla presentazione del progetto di restauro affidato all'architetto Ippolito Calvi di Bergolo, il Centro Culturale ha promosso un'attività di volontariato per le visite guidate al piano nobile del Castello. Nel 2000 il complesso architettonico ed il parco sono rientrati sotto l'egida dell'Unesco in quanto patrimonio dell'umanità. Govone nasce come residenza nobile di campagna, frutto delle scelte di un committente molto vicino alla corte sabauda, il marchese Giuseppe Roberto Solaro, che vi imprime un carattere di maison de plaisance nel senso tipicamente settecentesco, luogo dove la ricerca di quiete e di distensione, la natura e l'isolamento, non escludono le più elevate raffinatezze, come ci testimonia la scelta del marchese di acquistare un ricco corredo di carte cinesi, con cui rivestire gli appartamenti del primo piano. L'antica dimora dei Solaro, in seguito all'estinzione del casato alla fine del settecento, entrò a far parte con tutte le sue numerose dipendenze agricole, del patrimonio dei Savoia, ma, malgrado la diversità di epoca e di sensibilità artistica, l'ideale di residenza non aulica permane nelle trasformazioni interne operate nell'ottocento, quando il castello diventa il soggiorno estivo prediletto di Carlo Felice e di Maria Cristina. Il percorso di visita comprende tutto il piano nobile.

1. ALA DI LEVANTE: Appartamenti della Regina: Galleria di levante, Camera da parata, Sala delle udienze, Camera da letto, Salottino. Presentano ricchi pavimenti lignei a grandi riquadri e volte le cui decorazioni affondano le loro radici nella mitologia classica, congiunte con gli attributi delle Arti e delle Scienze che sempre accompagnano la celebrazione della figura di Maria Teresa, dipinte da Pagani, Piazza e Luigi Vacca (autore del centro-volta della sala delle udienze).
2. Appartamenti del Re: presentano la stessa sequenza di stanze dei precedenti, con preziosi pavimenti in legno e decorazioni opera degli stessi pittori. SALONE: completamente affrescato da Luigi Vacca e da Fabrizio Sevesi per quel che riguarda la parte architettonica, illustra la vicenda mitologica dei figli di Niobe. Il pavimento, fatto realizzare dalla Regina Maria Cristina, è a disegni geometrici in marmi bianchi, grigi e neri.
3. ALA DI PONENTE: Appartamenti delle principesse: le sale indicate anche come destinate ai principi di passaggio, probabilmente erano destinate alle principesse figlie di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa, presentano ricche tappezzerie cinesi databili alla prima metà del settecento.

soffitto

esterno del bellissimo castello
tapezzerie cinesi

particolare statue