| VOVER A VER: SCUOLE IN RETE CHE TORNANO A  GUARDARSIIl tema della  scuola sembra sempre di urgente attualità, se ne parla ai tg, se ne scrive sui  giornali, su internet, chiunque parla e può parlare di scuola.Ma  la domanda da un milione di dollari è: parlare “sulla” scuola o “di” scuola,  lamentarsi della scuola o cercare di riflettere sui processi che si attivano al  suo interno? Parlare per parlare o parlare per cercare di comprendere?
 A  questo interrogativo si è cercato di rispondere nel volume: “VOLVER A VER:  SCUOLE IN RETE CHE TORNANO A GUARDARSI”, pubblicato a cura della Rete Museale  Roero Monferrato, grazie ad un finanziamento dell’Assessorato alla Cultura  della Regione Piemonte. Il volume è l’ultima fatica delle scuole aderenti alla  Rete che, in questi anni, hanno lavorato sulla lettura del territorio  attraverso gli occhi dei bambini, producendo cd didattici e un sito.
 Il  libro raccoglie il percorso di ricerca realizzato da un gruppo di insegnanti di  diverse scuole della rete: primaria di Canale d’Alba, primaria e dell’infanzia  di Vezza (Istituto Comprensivo di Canale); dell’infanzia e primaria di Govone e  Magliano Alfieri ( Istituto Comprensivo di Govone) e dell’infanzia e primaria  di Cisterna d’Asti (Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti). Coordinate dalla  dott.ssa Liliana Carrillo, nel corso dell’anno scolastico 2006/07, le  insegnanti hanno avviato una rilettura dei percorsi progettuali realizzati  nelle rispettive realtà scolastiche, alla ricerca degli indicatori di qualità  degli stessi.
 Un  percorso anomalo, in un certo senso, perché spesso questo tipo di pubblicazioni  raccoglie, spesso, solo ciò che ha funzionato mentre non tocca quasi mai  tutto  quello che avrebbe potuto essere  diverso ed  andare altrimenti. Ma proprio  in questo sta la qualità della proposta che ha coinvolto insegnanti di realtà e  con storie diverse, accomunate tutte dalla professionalità e dalla  disponibilità a farsi coinvolgere anche in uno studio faticoso che, per certi  versi, ha messo in crisi alcune certezze tipiche della comune pratica didattica  e fatto risuonare spesso una domanda: “A cosa serve quello che sto facendo?”.
 Il  risultato del lavoro è stato presentato, nell’ambito di una giornata formativa  dal titolo: “RETI DI ESPERIENZE, RETI DI SCUOLE: VOLVER A VER – SCUOLE  IN RETE CHE TORNANO A GUARDARSI” a Cisterna d’Asti, all’interno del Museo Arti  e Mestieri di un tempo, (con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale  e della sezione AIMC di Asti) alla presenza di un pubblico molto folto.
 La  giornata è stata condotta e coordinata dall’ins. Tiziana Mo, responsabile  dell’area didattica della Rete. Numerosi sono stati gli interventi a partire da  quello del Provveditore agli Studi di Asti, dottor Contino, che ha parlato  dell’importanza di fare e essere rete non solo a livello formale – come capita  spesso – ma effettivo. Proprio la capacità di “fare rete”, serve più che mai  oggi a promuovere risultati duraturi e spendibili su territori più vasti che  nel chiuso di una singola realtà. A partire da queste riflessioni, si è inserito  il discorso del dottor Gianfranco Miroglio, dirigente scolastico del Circolo  Didattico di S. Damiano d’Asti, che ha parlato del senso “umano, fisico ed  emotivo” del fare rete, di ciò che, è in grado di creare legami e relazioni che  muovono sentimenti, condivisione… molle positive che rinsaldano e rafforzano i  fili che la compongono e che le permettono di durare nel tempo.
 Alla  giornata ha preso parte anche il dottor Luigi Cabutto, nuovo   dirigente dell’Istituto Comprensivo di Canale. A seguire sono intervenuti  il dottor Alessandro Palese, dell’assessorato alla Sanità della Regione  Piemonte e la dott.ssa Maria Gullo, dell’Inail, che hanno presentato il  progetto “Scuola sicura”- cui le scuole della rete hanno preso parte - che ha  fornito parte dei finanziamenti per il percorso stesso. I responsabili hanno  parlato della vera natura di questa proposta per le scuole che, all’inizio, è  stata una vera sfida, quella di far avvicinare i ragazzi alla sicurezza in modo  ludico, giocoso, coinvolgente e creativo… unici mezzi, questi, per trasformare  le conoscenze e informazioni sul tema, proposte da sempre, in competenze che  modificano comportamenti e stili di vita.
 Un  breve ma importante contributo è stato portato dalla dott.ssa Bianca Gera, in  rappresentanza della Fondazione per lo studio e la documentazione delle società  di Mutuo soccorso della Regione Piemonte, che ha parlato di come le strette di  mano formavano e, ancora oggi, formano reti. Grazie alla collaborazione con la  Fondazione, nella sua persona e in quella del dottor Stefano Minerdo, gli  alunni delle scuole di Cisterna hanno creato la prima Società di Mutuo Soccorso  dei bambini.
 Un  saluto, a nome dell’Amministrazione comunale di Cisterna – comune capofila  della Rete Museale – è stato portato dall’Assessore alla Cultura, signor  Francesco Bertello.
 Al  termine dei saluti delle autorità, ha preso il via l’intervento del professor  Walter Fornasa, docente di psicologia dell’ambiente dell’ Università di  Bergamo, che con molta sagacia ed ironia, ha saputo introdurre un tema  scottante: quale ruolo per la scuola di oggi o meglio, la scuola ha ancora un  ruolo nella società di oggi.
 La  risposta, per nulla scontata, è stata che la scuola ha ancora un ruolo nella  misura in cui è in grado di leggere emergenze nuove con strumenti nuovi, di  accogliere le conoscenze e le competenze, diverse rispetto al passato, di cui  sono portatori i ragazzi.
 Ma,  soprattutto, di domandarsi se ciò che propone ha davvero un senso, se stimola  processi e non serve solo per riprodurre una conoscenza standardizzata e “fuori  tempo massimo”.
 Domande  e percorsi indubbiamente pesanti, che richiedono la capacità di cambiare punto  di vista per cogliere altri punti di vista, per non diventare miopi senza  neppure accorgersi di confondere i fini con i mezzi per raggiungerli. Questa è  la  grande responsabilità della scuola,  degli insegnanti, oltre le riforme, oltre i ministri ed i governi. Una  responsabilità che pretende un coinvolgimento attivo,  non per deleghe e ricettine uguali per tutti,  i cui risultati si potranno valutare solo nei prossimi decenni, quando le nuove  classi dirigenti saranno formate da coloro che attualmente sono dietro i  banchi.
 Solo  una scuola che saprà accogliere questa sfida, che saprà cambiare rotta, che  saprà riflettere sui propri percorsi e sulla loro efficacia – proprio ciò che  si è tentato di fare con il lavoro della rete Museale.
 In  collegamento a ciò, la dott.ssa Carrillo ha preso in esame le varie fasi del  lavoro che ha proposto e costruito con il gruppo, sottolineando l’impegno dei  partecipanti, la loro voglia di mettersi in gioco e discussione per rivedere  quanto poteva essere migliorato della propria pratica didattica. Il desiderio  di costruire e non distruggere, di comprendere e non di eseguire: questa è  stata la particolarità del lavoro proposto.
 Al  termine, Fabrizio Stroppiana, web designer, ha presentato il nuovo sito  della rete museale (www.retemusealeroeromonferrato.it),  che ha curato e che nei prossimi giorni sarà disponibile on line.
 Al  suo interno saranno disponibili i lavori prodotti dalle scuole della rete ma, a  differenza del passato, sarà possibile per le altre scuole, per altri bambini,  per chiunque lo desideri… di interagire sul sito.
 Al  termine del convegno è stato offerto un rinfresco ai presenti, preparato dal  ristorante “Garibaldi” di Cisterna d’Asti.
 Nuove  possibilità, nuovi legami, nuove relazioni, momenti per partire e momenti per  fermarsi a “contare le onde” affacciati alla finestra di una scuola che è il  mondo.
 Ins. Giovanna Cravanzola |  
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