STORIE

DI UNA VECCHIA LATTINA ABBANDONATA

 

Buondì, sono Slat, una lattina. Vi racconto la storia della mia vita così imparerete a non buttare mai niente a terra.
In principio, ero tanti pezzetti di ferro, poi sono stata "unita" e fatta a forma di cilindro. Sono stata riempita di una bibita gasata e depositata in una camera buia e mi hanno portato fino ad un autogrill.
Mi hanno fatto stare per settimane dentro ad un frigo, poi mi hanno preso e mi hanno piantato una siringa, che chiamano "Cannuccia" e hanno risucchiato tutto il mio corpo.

MAURIZIA

C'era una volta un bambino che stava bevendo una lattina di Coca Cola, la finì e la buttò per terra.
La lattina, poverina, si ammaccò la testa e, per la botta, vide anche le stelline.
Un camion della raccolta differenziata della ditta Stirano, passò per la raccolta.
Un netturbino con la camicia azzurra e i pantaloni blu, raccolse la lattina e la buttò nella pressa.
Diventò piatta come un foglio di carta.
Fu portata nello stabilimento dei rifiuti dove la fecero sciogliere e divenne una pentola di alluminio.
La lattina era felice di essere stata riciclata ed era finita nella cucina del cuoco più famoso del mondo.
Era una pentola fortunata.

IVANO

C'era una volta una lattina che tagliava sempre. Allora non la prendevano mai in mano perché dicevano che toccare le cose per terra faceva venire le infezioni.
Per questo motivo era sempre triste finchè un bel giorno incontrò uno spazzino che la prese e la spazzò via, nella discarica, dove le lattine potevano ballare e cantare.
Così continuò a vivere felice e contenta.

DAVIDE

Ciao, sono una cosa che è sempre triste e che poche volte è felice.
Tutti mi trattano male. Io mi sono fatta una percentuale sulle persone buone e su quelle cattive.
Quelle cattive sono il 65% mentre quelle buone sono il 35%.
Io spero sempre di capitare in una famiglia buona ma il più delle volte è cattiva.
Però, sono riuscita a trovare una scusa per non andare nelle famiglie cattive.
Ogni volta che mi riempie e mi scuote una di loro, in divento gassata e allora mi buttano via.
Così, dopo, vado dal dottore che mi fa tornare a posto.

MAURIZIA

Ciao amici, mi chiamo Lattinotta e sono una lattina.
Adesso non mi dovrebbero più chiamare Lattinotta e vi
spiego il perché.
Ero appena uscita da una fabbrica e mi avevano caricato su un camioncino. A quel tempo pensavo di essere davvero famosa perché dentro al camioncino c'erano delle strane cose ( scoprii solo dopo che erano dei cassonetti dell'immondizia) dove sopra c'era scritto: "Lattine".
Arrivati al supermercato mi misero in uno scaffale e anche lì mi sentivo ammirata: tutta la gente mi guardava.
Un bel giorno mi comprarono, mi aprirono e, in un colpo solo, svuotarono il mio contenuto.
Poi mi buttarono in un sacchetto e mi lasciarono fuori dalla porta.
Trascorsi un po' di giorni, mi vennero a prendere delle persone che mi portarono in un posto dove mi diedero fuoco.
Adesso sono solo un atomo che gira nel mondo: chissà dove saranno finiti tutti gli altri atomi che mi componevano?
Ecco perché non dovrebbero chiamarmi Lattinotta ma Atomini.

FEDERICA

Io sono una lattina di COCA COLA ed ora vi dirò come sono venuta in questo posto.
Due anni fa, stavo uscendo dall'azienda quando mi successe qualcosa: mi ribaltai, andai giù da una discesa con una pietra, mi girai verso l'alto, caddi in un tombino e un lampo mi fulminò.
Ero paralizzato dalla paura e, quando fui squarciato da una macchina, andai giù per le fognature.
Arrivato in fondo, un mare d'acqua mi travolse e rimasi bloccata per un anno.
Ci volle ben un mese per arrivare alla fonderia ma, quando arrivai là, intuendo, (date le mie condizioni), che fossi una lattina di Coca Cola, mi ritrasformarono in una di queste.
Arrivato alla Coca Cola guardarono il codice della ditta ma non c'era allora capirono che ero una vecchia lattina "rifatta" e mi nominarono SANTA COCA COLA LIGHT.

FLAVIO

Eh sì , lo devo ammettere: essere una lattina è davvero faticoso…
Non è che sia terribile però ti trattano tutti come una cosa ormai vecchia. Appena ci aprono, per noi è come se n
ascessimo, invece, dopo aver bevuto due sorsate ed aver finito il nostro succo, ci buttano chissà dove.
Noi lattine, ci accontentiamo di poco: anche di quei bambini che staccano la nostra "linguetta" e dicono: "A,B,C,D,E…" e la lettera che viene fuori sta ad indicare la persona che ti sta pensando.
Oppure quei bambini che se la infilano nei lacci delle scarpe. Quando capita questo, tutte le lattine che sentono il suono, compresa me, si sentono felici ed altruiste perché pensiamo ad una nostra compagna che si è sacrificata per il bene di un bambino
La vita di una lattina ti può dare gioie e dolori allo stesso tempo, come penso che capiti, d'altronde, con la vita degli uomini.

MATILDE

CLASSE 4^